Truffa online, soldi recuperati: ottenuto il rimborso di una piccola parte delle somme illecitamente sottratte a un nostro cliente

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Truffa online, soldi recuperati: ottenuto il rimborso di una piccola parte delle somme illecitamente sottratte a un nostro cliente

La scarsa conoscenza che si ha del mondo del trading online e, in particolar modo, del settore delle criptovalute, può giocare brutti scherzi: cadere vittima di una truffa online afferente a finti investimenti è, purtroppo, sempre più comune.

Attraverso la testimonianza dell’esperienza di un nostro assistito, mi auguro tu possa comprendere che è assolutamente possibile recuperare i soldi che sembrano ormai persi nel trading online ma che tutto deve essere svolto nella maniera corretta, con l’ausilio di un professionista serio e solerte che sia in grado di aiutarti concretamente.

Come avrai potuto comprendere, quella esaminata è una materia complessa, delicata e richiede particolari e specifiche competenze professionali in ambito di diritto nazionale e internazionale che non tutti gli avvocati posseggono.

È sempre consigliabile, dunque, nel caso in cui tu non sappia a chi rivolgerti in seguito ad una truffa online, affidarsi a un valido e qualificato Avvocato per Truffa online esperto nella materia giuridica trattata di modo che, fin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.

Abbiamo già affrontato e risolto diversi processi con riferimento alla tematica del falso trading online: leggi i casi risolti dal nostro Studio Legale.

Mettiti subito in contatto con uno dei nostri avvocati, il quale ti spiegherà il nostro metodo di lavoro che spesso ci porta ad avere grandi risultati con analogo grado di soddisfazione dei nostri clienti.

Appurerai che la nostra massima disponibilità e reperibilità, la nostra totale dedizione, l’impegno professionale profuso consentono, il più delle volte, di raggiungere l’obiettivo prefisso.

Capirai perché molti assistiti nutrono tanta riconoscenza nei nostri confronti.

Lo Studio Legale Avvocato Penalista h24 rappresenta un punto fermo per le vittime di truffe online.

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Cosa era successo al nostro cliente

Il nostro assistito visualizzava a mezzo Internet la pubblicità di investimenti redditizi e a rischio zero da cui sarebbero conseguiti lauti guadagni, a fronte di un modesto investimento iniziale. 

Attirato dai feedback tutti positivi di (presunti) utenti circa le effettive importanti potenzialità di profitto connesse a detti fantomatici investimenti, decideva di inviare la sua candidatura. 

Successivamente, il nostro cliente veniva contattato – tramite piattaforma di messaggistica istantanea Whatsapp – da una utenza telefonica recante prefisso straniero verosimilmente riconducibile alla Repubblica di Cipro che si presentava come broker competente e qualificato nonché come consulente finanziario della piattaforma di investimento e trading online denominata T-Floor, identificata con il dominio https://trfl.pro (sito web di cui la Consob, nel mese di Aprile 2025, ha disposto l’oscuramento per abusiva offerta di servizi finanziari). 

Il sedicente operatore proponeva al nostro assistito l’iscrizione alla sopra menzionata piattaforma, prospettando investimenti certi e garantiti e fruttuosi guadagni. 

In particolare, al nostro cliente veniva illustrato che, facendo operazioni di acquisto/vendita di criptovalute ed assets finanziari simili, avrebbe potuto ottenere ingenti profitti sfruttando l’attuale andamento dei mercati, di cui spesso gli venivano inviati (falsi) grafici dimostrativi. 

Abbindolato dalle promesse millantate dal presunto operatore e al contempo allettato dalla opportunità di investire i propri risparmi in maniera sicura e al contempo proficua, il nostro assistito decideva di intraprendere la (presunta) attività di trading online e, dunque, si determinava ad avviare le procedure di registrazione sulla fantomatica piattaforma sponsorizzata.

Con l’espediente di dover attivare le operazioni di trading, oltre a un primo versamento di importo minimo venivano richiesti al nostro cliente i propri documenti di riconoscimento (una prova d’identità mediante l’invio di una copia di un documento rilasciato dal Governo; una prova di indirizzo mediante l’invio di una copia di una qualsiasi bolletta di servizio pubblico contenente il nome completo e l’indirizzo; altri dati sensibili) che purtroppo indebitamente cedeva. 

Il nostro assistito intratteneva pressoché giornalmente conversazioni – sia telefoniche sia tramite piattaforma di messaggistica istantanea Whatsapp – con il sedicente broker, in orari tendenzialmente stabiliti. In tali occasioni, lo stesso si poneva disponibile a consigliare al nostro cliente le migliori strategie di investimento mediante l’utilizzo della fantomatica piattaforma T-Floor, professandosi quale suo consulente di riferimento.

Il nostro assistito, inizialmente, non titubava circa la reale consistenza di quanto profilatogli, dell’assistenza ricevuta e delle stesse operazioni raccomandate in quanto il suddetto consulente, oltre a possedere grandi doti persuasive, dimostrava notevole esperienza in campo di mercato e di finanza ed estrema abilità a muoversi all’interno del panorama del trading.

La prospettiva della bontà dell’investimento veniva altresì rafforzata nel nostro cliente dai succulenti interessi maturati sui suoi risparmi che emergevano dal (presunto) wallet virtuale visualizzato sulla fantomatica piattaforma T-Floor.

Persuaso da siffatto scenario, il nostro assistito si persuadeva a perseverare nella sua (presunta) attività di trading online.

Suo malgrado, le manovre finora descritte erano finalizzate a carpire la sua fiducia affinché corrispondesse sempre più soldi.

Ed infatti, a fronte del modico investimento iniziale, il nostro cliente veniva indotto a versare somme di denaro per importi crescenti con l’artificio di avere a disposizione un ammontare cospicuo per una produttiva attività di trading e con la prospettiva di incrementare il suo capitale.

In buona sostanza, gli veniva fatto credere che maggiore era il capitale investito, maggiori sarebbero state le percentuali di guadagno.

Il nostro assistito, avendo la possibilità di constatare l’ottimo andamento dei propri investimenti attraverso grafici dimostrativi dei profitti generati all’interno della piattaforma T-Floor, si convinceva dunque a investire cifre via via più congrue non comprendendo, invece, che la piattaforma fosse gestita direttamente da remoto dai presunti truffatori e che facesse riferimento a movimentazioni di denaro non reali.

I pagamenti richiesti per i finti investimenti dovevano essere effettuati tramite bonifici bancari a favore di società estere, su IBAN bancari esteri riconducibili ai presunti truffatori (su conti correnti aperti dagli stessi presso Istituti di Credito transnazionali). I presunti truffatori provvedevano ad eseguire le successive operazioni di trading per conto del nostro cliente.

Tale circostanza non era nota al nostro assistito il quale, potendo visualizzare soltanto la piattaforma su cui operava, era convinto che ogni pagamento corrisposto gli avrebbe davvero consentito di conseguire ulteriori proventi.

Accumulata nel suo (presunto) conto portafoglio associato alla fantomatica piattaforma T-Floor una cifra considerevole, il nostro cliente formalizzava la sua richiesta di prelievo dei fondi depositati, concordando con il sedicente broker la data del prelievo.

Tuttavia, i presunti truffatori propinavano fasulle complicazioni impeditive di ottenere il capitale comprensivo di quanto realmente investito e quanto (fittiziamente) guadagnato e inoltravano altresì ulteriori richieste di denaro con l’espediente di autorizzare le stesse operazioni di prelievo.

Nello specifico, al nostro assistito veniva fatto credere dal sedicente consulente di riferimento che la società T-Floor – cui era associata la fantomatica piattaforma sponsorizzata – aveva emesso un bonifico a suo favore e che, per incassarlo, il nostro cliente avrebbe dovuto accendere un conto presso la Exchange Kraken su cui sarebbe stato accreditato l’importo. 

Certo della liceità dell’attività del sedicente operatore e della veridicità della (presunta) pratica di accredito, il nostro assistito si determinava ad aprire un conto sulla suddetta Exchange, senza purtroppo ottenere il trasferimento a suo favore promesso. 

Allo scopo di ricevere supporto e assistenza, il nostro cliente contattava – tramite piattaforma di messaggistica istantanea Whatsapp – il presunto broker, il quale gli confermava l’avvenuta transazione e gli motivava il mancato accredito spiegandogli che i fondi erano stati bloccati da una fantomatica società con sede a Londra al fine di essere sottoposti a non meglio precisati controlli. 

Di lì a poco, al nostro assistito perveniva una artefatta e-mail da parte della sopra menzionata fantomatica società a mezzo della quale veniva addotta la necessità di compilare correttamente un questionario avente ad oggetto l’attività di investimento.

L’esatta redazione avrebbe consentito al nostro cliente di avere libero e completo accesso ai propri fondi. 

Sentendosi minacciato dalla possibilità di bloccare tutto il capitale investito e vedere, dunque, svaniti i risparmi di una vita, il nostro assistito si prestava incautamente ad eseguire quanto disposto.

Per contro, neanche in siffatta occasione i fondi del nostro cliente venivano sbloccati. L’artificio del questionario era anzi servito per indurlo a continuare a versare denaro. 

Venivano infatti di volta in volta rilevati nelle risposte una serie di errori imputabili al nostro assistito, a fronte dei quali lo stesso veniva obbligato, per ripararvi, ad effettuare bonifici i cui importi aumentavano progressivamente e a rifare il questionario. 

Il nostro cliente si persuadeva a corrispondere le somme sistematicamente pretese, convinto tra l’altro di beneficiare di artefatti fondi di soccorso messi a disposizione a suo favore dalla fantomatica società con sede a Londra. 

Il tutto proseguiva fino a quando veniva comunicato al nostro assistito di aver finalmente risposto correttamente alle domande e di poter dunque ottenere l’accredito del suo capitale sul suo conto bancario.

Purtroppo, detto accredito non interveniva giammai.

Siffatta circostanza creava nel nostro cliente non pochi sospetti, tanto da spingerlo a chiedere nuovamente chiarimenti al sedicente consulente di riferimento, il quale gli forniva un recapito telefonico – avente prefisso straniero verosimilmente riconducibile al Regno Unito – con cui contattare direttamente la fantomatica società londinese. 

A questo punto, il nostro assistito avviava una ricerca autonoma atta a reperire notizie capillari circa la fantomatica piattaforma di investimento e trading online T-Floor: appurava, suo malgrado, la natura truffaldina della stessa e realizzava che il suo caso era assolutamente speculare a quello di molte altre ignare vittime. 

In particolare, capiva che i presunti truffatori avevano semplicemente simulato l’esistenza di investimenti i quali, in realtà, non erano mai stati effettuati per suo conto; che la stessa piattaforma rappresentava solo uno stratagemma per indurlo a versare denaro per importi sempre maggiori.

Si convinceva, dunque, a esporre formale denuncia/querela presso il Comando Stazione dei Carabinieri.

Sebbene avesse assunto piena consapevolezza di essere cascato in un subdolo meccanismo di truffa e quantunque avesse già depositato – come sopra riportato – la denuncia/querela presso i Carabinieri, il nostro cliente si determinava ad eseguire un ulteriore bonifico bancario a favore di una società italiana, su un IBAN bancario italiano riconducibile ai presunti truffatori (su un conto corrente aperto dagli stessi presso un Istituto di Credito nazionale) nella speranza di recuperare il maltolto.

Essendo risultato vano anche quest’ultimo tentativo, il nostro assistito decideva di rivolgersi al nostro Studio Legale Avvocato Penalista h24, affidandosi a un avvocato esperto nella materia delle criptovalute e delle truffe online. Dalla scrupolosa consulenza prontamente garantita sono derivate le azioni legali che hanno condotto al recupero parziale delle somme indebitamente versate per i finti investimenti.

Le azioni legali intraprese dal nostro Team Avvocato Penalista h24 a supporto del nostro cliente

Una volta che ci veniva prospettata la situazione assolutamente delicata nonché assai complessa, comprendevamo immediatamente l’urgenza del caso e la necessità di dover predisporre l’opportuna strategia legale così da ottenere il rimborso delle somme oggetto della truffa online afferente a finti investimenti ordita ai danni del nostro assistito e assicurare i truffatori alla giustizia. 

Alla luce di tutto quello che avevamo avuto modo di constatare, risultava infatti perfettamente evidente che il nostro cliente avesse patito una truffa ben macchinata e che, nella fattispecie, i soldi inviati sui conti correnti esteri e sul conto corrente italiano indicati dai presunti truffatori non fossero mai stati realmente investiti.

Al riguardo, ti evidenzio che il nostro assistito aveva effettuato versamenti, attraverso diversi bonifici bancari, per conto di una fantomatica piattaforma di investimento e trading online a noi più volte segnalata, essendo quindi a noi ben noto il modus operandi dei presunti truffatori e la loro particolare abilità nel circuire ignari risparmiatori attraverso ingegnose tecniche manipolative e promesse di profitti ingenti, facili e veloci. 

Noi professionisti dello Studio Legale Avvocato Penalista h24 provvedevamo tempestivamente all’approfondimento di tutta la documentazione che ci veniva consegnata dal nostro cliente, procedendo in particolare ad un’analisi completa proprio dei versamenti che lo stesso, come già precedentemente argomentato nell’articolo in lettura, aveva corrisposto a favore di società estere e di una società con sede in Italia realmente esistenti attraverso bonifici bancari su conti correnti aperti presso Istituti di Credito che si trovavano al di fuori e all’interno del territorio nazionale.

Analizzando il materiale che avevamo a nostra disposizione, notavamo prontamente che detti versamenti facessero riferimento a società di diritto effettivamente operanti all’estero e in Italia le quali, paradossalmente, si trovavano beneficiarie di pagamenti da parte del nostro assistito nonostante avessero un oggetto sociale del tutto differente rispetto a quello relativo agli investimenti online.

Ci concentravamo dunque sulla formulazione di richieste stragiudiziali di rimborso delle somme indebitamente corrisposte dal nostro cliente direttamente alle società beneficiarie degli importi versati, dimostrando che tutti i pagamenti del nostro assistito fossero stati effettuati per dei finti investimenti online e che, chiaramente, detta attività non coincideva minimamente con l’oggetto sociale delle società beneficiarie degli stessi pagamenti, fornendo in tal modo la prova che le menzionate società fossero semplicemente uno strumento utilizzato dai presunti truffatori per avocare i soldi illecitamente sottratti alle vittime delle truffe afferenti al falso trading online e provvedere, in tal modo, al successivo riciclaggio del denaro.

Mediante le richieste stragiudiziali, informavamo dunque le società beneficiarie di tutto quanto si era verificato e del fatto che i versamenti avessero relazione con la truffa online afferente a finti investimenti di cui era rimasto vittima il nostro cliente.

Siffatta circostanza si è rivelata di fondamentale importanza poiché ha permesso al nostro assistito di rientrare in possesso immediatamente di una piccola parte delle somme che aveva incautamente destinato ai finti investimenti online.

A tal proposito lo Studio Legale Avvocato Penalista h24 puntualizza che, dopo aver garantito specifica documentazione della truffa subita dal nostro cliente e dell’attività illecita posta in essere dai presunti truffatori per conto della piattaforma truffaldina, una delle società estere beneficiarie dei pagamenti ha deciso di provvedere al rimborso parziale dell’importo ingiustamente versato dal nostro assistito a favore della stessa.

Ti allego di seguito la e-mail attraverso la quale il nostro cliente ci comunicava di aver ricevuto, tramite bonifico bancario, la cifra pari a euro 1.395,00.

Aver patrocinato a favore del nostro assistito provvedendo al rimborso di una piccola parte del denaro indebitamente ceduto per i finti investimenti, averlo aiutato a non perdere del tutto i risparmi duramente raccolti nel corso della sua vita rappresenta per il nostro Team Avvocato Penalista h24 la migliore soddisfazione e la più grande ricompensa.

Nonostante il risultato ottenuto, il nostro Studio Legale Avvocato Penalista h24 non interrompeva le indagini interne. Dalle stesse emergeva che i bonifici partiti dal conto bancario del nostro cliente erano stati destinati a società che assicuravano il cambio da valuta tradizionale (euro) a valuta virtuale poi verosimilmente trasferita a wallets riconducibili ai presunti truffatori.

Contestualmente, aiutavamo il nostro assistito nella redazione della denuncia/querela, contribuendo in tal modo ad integrare quella precedentemente formalizzata presso il Comando Stazione dei Carabinieri.

Con la denuncia/querela, mettevamo in rilievo la sussistenza di reati molto gravi. Nello specifico, il delitto di truffa pluriaggravata punito ai sensi dell’articolo 640 comma 2 n. 2 ter cod. pen., sussistendo le aggravanti della minorata difesa (prevista dall’articolo 61 comma 1 n. 5 cod. pen.) nonché dell’aver cagionato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità (prevista dall’articolo 61 comma 1 n. 7 cod. pen.); il delitto di associazione per delinquere di cui all’articolo 416 cod. pen.; il delitto di abusivismo finanziario punito ai sensi dell’articolo 166 del dlgs 58/1998 (TUF); il delitto di autoriciclaggio di cui all’articolo 648 ter 1 cod. pen.; il delitto di sostituzione di persona punito ai sensi dell’articolo 494 cod. pen.

A mezzo della denuncia/querela da noi redatta veniva richiesto all’Autorità Giudiziaria di intercettare i flussi di denaro virtuale trasferito agli ignoti truffatori, di sequestrare le criptovalute oggetto del capitale illecitamente sottratto al nostro cliente mediante apposita richiesta alle piattaforme di scambio, di raccogliere ogni informazione utile relativa all’identificazione dei soggetti titolari dei wallets ove confluito il denaro ovvero di svolgere ogni altra investigazione valida al fine di rinvenire il capitale oggetto della truffa online.

Se vuoi avere più informazioni sul tema delle investigazioni per truffa online afferente a finti investimenti, ti suggerisco di leggere il nostro articolo in merito alle investigazioni in caso di Truffa online: come possiamo aiutarti, nel quale ti spieghiamo nel dettaglio in cosa consiste questa attività.

Se vuoi avere delucidazioni su come fare una denuncia per una truffa online, abbiamo trattato l’argomento sul nostro canale Youtube: come fare denuncia per una truffa online.

Leggi anche l’articolo: Truffa Trading online: perché fare la denuncia tramite avvocato.

I nostri consigli anti truffe online

Lo Studio Legale Avvocato Penalista h24, attraverso un impegno assiduo e continuo e un contributo attivo, è in prima linea nella prevenzione e nel contrasto delle operazioni fraudolente.

Guarda il nostro video di presentazione.

Se anche tu ritieni di essere stato truffato attraverso le modalità che ti ho descritto in questo articolo o ti riconosci in una tipologia diversa di Truffa online, è necessario che tu agisca rapidamente.

Essere veloci fa la differenza, potrebbe agevolarti nel recupero dei soldi da te investiti!

Affidati a uno dei nostri competenti avvocati, dotato di specifiche qualifiche professionali in ambito di diritto nazionale e internazionale, con cui disporre le azioni legali più opportune per il recupero del tuo capitale.

Per sapere chi sono i componenti del nostro Team e conoscere le loro competenze professionali, ti consiglio di leggere qui.

Essere vittima di una truffa online è una tragedia che coinvolge l’offeso e, certamente, chi gli sta intorno con conseguenze dirette per la vita di tutti: vedere dileguati i propri risparmi ha un impatto devastante non solo sul piano economico ma anche sul benessere psicologico e sulla qualità della vita, personale e familiare.

Noi specialisti dello Studio Legale Avvocato Penalista h24 siamo pronti ad assumerci le tue ansie e a dirimere i tuoi dubbi. Siamo pronti ad aiutarti.

Per noi l’assistito rappresenta la priorità.

Per tale motivazione, reputo necessario fornirti una serie di consigli utili al fine di tutelarti dal pericolo di cascare in un sistema sempre più insidioso quale è quello delle truffe online.

L’assenza di cultura finanziaria nella maggior parte della popolazione costituisce, come ti ho precisato all’inizio di questo articolo, un terreno assai fertile di cui le stesse si servono per proliferare.

Promuovere una solida educazione alla sicurezza informatica, sensibilizzando gli utenti sulle modalità di riconoscimento delle frodi online, rappresenta dunque una strategia precauzionale di grande efficacia.

Solo una migliore ed organica conoscenza delle regole e della sub–cultura che permea l’organizzazione delle truffe online può consentire di strutturare con massimo profitto l’azione preventiva.

Se vuoi ricevere chiarimenti sui vari casi di truffe online afferenti a finti investimenti e su come fare a riconoscere una truffa online, leggi il nostro articolo: come riconoscere una Truffa online.

Innanzitutto, ti invito a diffidare di chi prospetta potenzialità di guadagno in percentuali di entità sproporzionata a fronte di investimenti spacciati come sicuri e garantiti. Il rischio è intrinseco in qualsiasi tipo di investimento.

Se ti trovi coinvolto in una siffatta dinamica, contatta un avvocato del Team Avvocato Penalista h24 con esperienza nel settore delle truffe online che possa indicarti se e a chi affidare i tuoi risparmi.

Qualora decidessi di investire il tuo capitale, ti esorto a non essere precipitoso, a fare attività di trading online solo con brokers e su piattaforme di comprovata affidabilità. 

Al riguardo, puoi verificare sui siti web della Consob, della Banca d’Italia e dell’Esma se nei confronti delle piattaforme sponsorizzate siano stati emessi eventuali alert circa una abusiva offerta di servizi finanziari e se i sedicenti brokers siano in possesso di autorizzazioni effettivamente conseguite su siti governativi.

Nel dubbio, puoi rivolgerti a uno dei nostri avvocati esperti in materia che controllerà per tuo conto.

Inoltre, prima di investire il tuo denaro, chiedi sempre di poter visionare il prospetto d’investimento per appurare se lo stesso sia già stato autorizzato dalla Consob.

Procedi con estrema cautela altresì nella condivisione dei tuoi dati sensibili. Se finiscono in mani sbagliate, possono essere utilizzati per orchestrare successive truffe a tuo nome.

Per di più, ti invito a rafforzare la sicurezza dei tuoi accounts con l’Autenticazione a due fattori (2FA) e a utilizzare un portafoglio virtuale con funzioni di protezione avanzate.

Infine, nel caso in cui tu abbia effettuato un investimento e ti sia reso conto di essere stato truffato, contatta il nostro Studio Legale Avvocato Penalista h24 per avere consigli prettamente su come agire.

Puoi anche ricercare su Internet se ci sono state segnalazioni sul conto del falso trader (o consulente) da parte di altre persone, dallo stesso analogamente truffate. Così avrai conferme su ciò che pensi.

Attento soprattutto a non cadere nell’ulteriore trappola dei presunti avvocati e/o consulenti di fantomatiche società specializzate nel recupero fondi persi in seguito a truffe online che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi del capitale precedentemente investito, richiedono il pagamento di nuove somme di danaro a titolo di commissioni per la presunta pratica di recupero: si tratta di una vera e propria estorsione.

Sul nostro sito internet Avvocato Penalista h24, costantemente aggiornato, troverai interessanti approfondimenti inerenti alla materia dei finti investimenti, efficaci suggerimenti al fine di riconoscere ed evitare le truffe online ad essi correlate, validi excursus sulle tecniche più all’avanguardia utilizzate dai truffatori.

Ti lascio i seguenti link da cui puoi accedere ai relativi articoli:

Perchè scegliere lo Studio Legale Avvocato Penalista h24 se sei vittima di una truffa online

Abbiamo affrontato diversi casi di truffa rapportabili a quello che hai appena letto e ti consigliamo di prestare molta attenzione: prima di fare qualsiasi passo, soprattutto quando decidi di effettuare degli investimenti importanti, consulta il nostro Team Avvocato Penalista h24 di esperti in materia. Una consulenza online h24 preventiva può salvare il tuo portafoglio.

Diversamente, se hai già investito e hai la percezione di essere stato truffato, potrai sicuramente rivolgerti al nostro Studio Legale per capire come recuperare il tuo capitale.

Consulenza Truffa online Crypto: assistenza recupero soldi.

Attraverso il topic che ho posto alla tua attenzione in questo articolo, ti ho fornito soltanto alcuni particolari sulle dinamiche con cui il nostro Team Avvocato Penalista h24 è riuscito, con tempestività e competenza, a recuperare una piccola parte del capitale illecitamente sottratto al nostro cliente, rimasto vittima di condotte che all’evidenza assumono i caratteri tipici di una truffa online afferente a finti investimenti.

Se hai bisogno di ulteriori elementi o di una nostra consulenza, se vuoi che uno dei nostri avvocati ti dia maggiori informazioni sulle nostre metodiche di approccio e sui gratificanti risultati conseguiti in una pluralità di casi nonché sul concreto, completo e costante supporto legale che possiamo offrirti, non perdere altro tempo. Interpellaci!

Avendo supportato legalmente diverse persone che hanno patito truffe online, abbiamo maturato competenze notevoli oltre che una vasta esperienza.

Il Team Avvocato Penalista h24 rappresenta, infatti, un punto di riferimento per chi necessita di assistenza legale in materia di truffe online. Grazie a un gruppo di professionisti altamente specializzati nel diritto penale e nella criminalità economica, lo Studio offre ausilio alle vittime:

  • Garantendo consulenze personalizzate per affrontare al meglio le problematiche legate alle frodi informatiche e al recupero dei beni illecitamente sottratti.

Clicca qui per sapere come svolgiamo il servizio di consulenza online h24;

  • Assistendo i clienti in tutte le fasi del procedimento penale, a partire dalla redazione della denuncia/querela.

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  • Avvalendosi della collaborazione con esperti di finanza forense, investigatori privati e specialisti in cybersecurity per rintracciare i proventi illeciti e predisporre le migliori strategie difensive.

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Se anche tu sei stato vittima di truffa online, non esitare dunque a interpellarci! 

Riceverai una valutazione completa del tuo caso e intavoleremo la strategia difensiva più adeguata.

Metteremo le nostre competenze a tua disposizione. 

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Quello che devi fare è mandarci una richiesta mediante il modulo di contatto che trovi in fondo a questa pagina e la nostra segreteria sarà subito pronta a spiegarti in maniera esaustiva come operiamo, quali sono i costi da sostenere e come procedere per affidarci l’incarico.

Truffe online afferenti a finti investimenti: un’insidia incalzante e dilagante

Attraverso questo articolo, ho inteso metterti in guardia dalle subdole forme di raggiro poste in essere da soggetti senza scrupoli, il cui unico obiettivo è quello di rubare i tuoi soldi.

Ecco il motivo per cui ti ho delineato nel dettaglio quanto patito dal nostro assistito, descrivendoti altresì la strategia legale scelta dal nostro Team a supporto dello stesso, in modo da dimostrarti che lo Studio Legale Avvocato Penalista h24 rappresenta una garanzia per le vittime di truffe online.

In ultima analisi, ritengo opportuno – ridondante quanto doveroso – schematizzare ciò che concretamente potrebbe accadere a una vittima di truffa online afferente a finti investimenti, tipologia scelta per attinenza al caso de quo.

Leggi attentamente, così da non incorrere in un simile tranello!

Il meccanismo di truffa si articola idealmente in diverse fasi, ciascuna delle quali contribuisce a rafforzare l’inganno ordito ai danni della vittima.

Nello schema ricorrente, la truffa nasce da un contatto diretto tra la vittima e il truffatore. 

Detto contatto può avvenire telefonicamente attraverso utenze recanti solitamente prefisso straniero; tramite le più diffuse piattaforme di messaggistica istantanea Whatsapp/Telegram; a mezzo e-mail; mediante app di incontri; per il tramite di banner pubblicitari accattivanti – presenti sulle comuni piattaforme social Facebook/Instagram o sui comuni motori di ricerca – che promuovono proposte di investimenti create ad hoc grazie all’uso illecito di marchi e loghi di importanti aziende autorizzate.

In ogni caso, la vittima si trova in una posizione di effettivo svantaggio rispetto al truffatore, il quale consapevolmente ricorre allo strumento della rete che gli consente di schermare facilmente la propria identità.

Ed infatti l’operatore di turno, professandosi broker esperto e qualificato e assicurando una consulenza certificata e costante, illustra la possibilità di investimenti sicuri e garantiti e di sostanziosi guadagni proponendo l’iscrizione a una piattaforma sponsorizzata di trading online.

In tale occasione, con l’espediente di avviare le procedure di registrazione, la vittima viene sollecitata a cedere i propri documenti di riconoscimento e a condividere dati sensibili, di cui il truffatore si servirà per macchinare non solo la truffa ai danni della medesima vittima ma altresì, con molta probabilità, successive truffe a nome della stessa.

Spinta dalla volontà di gestire nella maniera più appropriata i propri risparmi e avere la possibilità di trarne vantaggiosi profitti e, al contempo, allettata dalle prospettive ingegnosamente offerte, la vittima si determina alla iscrizione sulla fantomatica piattaforma sponsorizzata, su cui la stessa crede di visualizzare il proprio wallet virtuale.

Fin dal principio, il truffatore promette miracoli finanziari a fronte di un piccolo investimento iniziale. La vittima, seppur avesse il minimo sospetto potesse trattarsi di una truffa ai suoi danni, accetta il rischio lasciandosi convincere dall’idea che nella peggiore delle ipotesi la perdita sarà irrisoria.

Il sedicente broker pone in essere una serie di equivoche manovre artatamente indirizzate a instillare credibilità e a carpire la fiducia della vittima. 

In particolare, si pone disponibile a intrattenere conversazioni quotidiane, a fornire chiarimenti utili, a raccomandare le migliori strategie di investimento utilizzando la fantomatica piattaforma sponsorizzata, spingendosi – per far apparire tutto in regola – a condividere informazioni personali oltre ai suoi recapiti telefonici e/o all’indirizzo e-mail.

Abbindola, dunque, la vittima dimostrando grandi doti persuasive ed estrema abilità a muoversi all’interno del panorama del trading e altresì mostrandole grafici relativi all’andamento dei mercati e agli ingenti (falsi) profitti ottenuti da altre persone.

La vittima ha l’effettiva percezione di trovarsi all’interno di un sistema rodato e strutturato, gestito da operatori seri e affidabili, e finisce per determinarsi a intraprendere la (presunta) attività di trading online.

A questo punto, il truffatore può orientare i suoi raggiri in due direzioni:

  • Spiega alla vittima che, facendo operazioni di acquisto/vendita di criptovalute ed assets finanziari simili, può ottenere ingenti guadagni sfruttando l’attuale andamento del mercato. La induce, quindi,  ad aprire un conto su una delle comuni Exchange per la conversione di euro in criptovaluta, ad effettuare bonifici diretti all’acquisto di  criptovalute, a trasferire successivamente le stesse su address wallets sistematicamente comunicati; 
  • Persuade la vittima ad eseguire bonifici su conti correnti aperti in Italia e/o all’estero segnalati dallo stesso truffatore (con indicazioni relative al beneficiario, all’importo da dover corrispondere, alla causale del bonifico) facendole credere di effettuare i finti investimenti per suo conto. In realtà, i bonifici partiti dal conto bancario della vittima sono destinati a piattaforme di scambio di valuta tradizionale in valuta virtuale poi trasferita a wallets verosimilmente riconducibili ai truffatori.

Il più delle volte, la vittima – dietro sollecitazione del truffatore – si determina a scaricare l’applicazione Anydesk per il controllo da remoto del proprio dispositivo, affidandosi all’esperienza millantata dal presunto consulente.

Talvolta, la vittima può essere altresì convinta ad accendere un nuovo conto presso un Istituto di Credito diverso da quello di appartenenza, persuasa dal pretesto adducente la necessità di avere un solo conto dedicato alla fantomatica piattaforma sponsorizzata.

La scelta delle criptovalute per fini illeciti è dovuta alla loro natura relativamente anonima (sistema cosiddetto “permissionless”) e all’assenza di un qualsivoglia controllo sull’ingresso di nuovi “nodi” e sulla provenienza del denaro convertito, caratteri che osteggiano l’individuazione dei flussi di denaro oggetto di condotte fraudolente e intralciano la persecuzione dei responsabili delle truffe online. 

Inizialmente, dal (presunto) wallet virtuale della piattaforma emergono effettivamente succulenti interessi maturati sui propri risparmi, fattore che consolida nella vittima la convinzione della bontà dell’investimento.

Persuasa dell’affidabilità del sedicente broker nonché estasiata dai profitti mostrati all’interno della piattaforma e sicura del fatto che la stessa continui a generare profitti, la vittima accondiscende alle richieste del truffatore di incrementare i propri investimenti.

Spesso, le richieste di denaro sono supportate da documentazioni e comunicazioni false che contribuiscono a tenere nell’inganno la vittima e a ottenere sempre più soldi. 

Le richieste di pagamento diventano, però, sempre più incalzanti fino ad essere materialmente insostenibili.

Per di più, accumulata una cifra considerevole nel proprio (presunto) portafoglio virtuale, la vittima generalmente decide di monetizzare gli utili, desiderosa di incassare le percentuali maturate. Tuttavia, a fronte delle richieste di prelievo, vengono profilate dal truffatore artefatte scusanti che impediscono di ottenere il capitale comprensivo di effettivi investimenti e (fittizi) guadagni e vengono altresì inoltrate continue richieste di denaro a titolo di tasse e/o commissioni con l’espediente di sbloccare i fondi depositati.

La leva psicologica gioca come sempre un ruolo fondamentale: la vittima, fortemente spaventata dalla incombente possibilità – rappresentata dal sedicente broker e spesso supportata da fake e-mail provenienti dalle più svariate Governance – di bloccare tutto il capitale investito e vedere polverizzati, dunque, i risparmi di una vita, si presta a versare le somme di volta in volta imposte. 

Per contro, il prelievo non viene accordato. Anzi, le richieste di pagamento proseguono, artificiosamente giustificate dalla più fantasiosa aneddotica.

In alternativa, può accadere che il truffatore diventi sempre più sfuggente, fino a defilarsi completamente. 

Di conseguenza, solo dopo aver subito un esborso economico non indifferente – tanto da spingersi, di frequente, a contrarre addirittura dei debiti -, la vittima prende definitivamente coscienza di essere stata truffata.

I grafici dimostrativi dei profitti generati all’interno della fantomatica piattaforma sponsorizzata non corrispondono alla realtà e hanno avuto il solo scopo di indurla a corrispondere denaro per importi sempre maggiori, ingolosita dai falsi guadagni derivanti dalla (presunta) attività di trading online.

Nessun investimento è stato mai fatto per suo conto. 

La stessa piattaforma afferisce a movimentazione non reale e funge semplicemente da specchietto per le allodole affinché ignari risparmiatori ingenuamente versino ingenti somme di denaro.

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